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Sergio, la sardina che brillava nascosta

  • Immagine del redattore: MammaFantasia
    MammaFantasia
  • 3 feb
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 5 mar


Sergio, la sardina che brillava nascosta
Sergio, la sardina che brillava nascosta

Nel cuore dell'oceano, viveva Sergio, una piccola sardina che si distingueva per la sua brillantezza. Eppure, Sergio non sembrava accorgersene. Passava le giornate nascondendosi tra le alghe, lontano dal resto del banco.


Mentre le altre sardine si muovevano in gruppo, armoniose come una danza, Sergio sentiva un peso nel petto e una strana agitazione che lo bloccava. Quando provava ad avvicinarsi agli altri, le sue pinne sembravano diventare rigide, e un turbinio di pensieri si affollava nella sua mente: Sarò abbastanza bravo? Cosa penseranno di me?


Un giorno, il banco ricevette una notizia preoccupante: un predatore, lo sgombro Gus, si stava avvicinando. Tutte le sardine dovevano unirsi in una formazione perfetta per proteggersi.


Sergio ascoltava il piano nascosto tra le alghe, con il cuore che batteva forte. Si immaginava di sbagliare i movimenti, di rovinare tutto, e questo pensiero lo faceva sentire ancora più piccolo.


Mentre cercava un modo per evitare di partecipare, una sardina anziana, Nonna Salina, lo notò e gli nuotò accanto. “Ciao, piccolo. Perché stai qui tutto solo?” chiese con dolcezza.


Sergio abbassò lo sguardo. “Non so… non sono bravo come gli altri. Ho paura di fare errori.”


Nonna Salina sorrise. “Sai, anche io mi sentivo così una volta. Pensavo che gli altri fossero più forti, più veloci, più… tutto. Poi ho capito che il nostro banco è forte proprio perché siamo diversi. Ogni sardina ha un posto unico.”


Quelle parole fecero riflettere Sergio. Forse, anche lui aveva un posto nel banco. Forse, non doveva essere perfetto per far parte della danza.


Con il cuore ancora tremante, Sergio si unì al gruppo. All'inizio era difficile; sentiva il respiro corto e le pinne rigide, ma poi, seguendo il movimento delle altre sardine, trovò il ritmo.


Quando Gus arrivò, il banco si mosse come un’unica forma scintillante. Sergio, nonostante la paura, riuscì a rimanere al suo posto. La luce del sole si rifletteva sulle sue squame argentate, rendendo il banco ancora più luminoso. Gus, confuso e intimidito, nuotò via.


Dopo l’evento, le sardine si radunarono attorno a Sergio. “Hai visto quanto brillavi? Sei stato incredibile!” dicevano.


Sergio si accorse che, anche se aveva avuto paura, era riuscito a superarla un passo alla volta. Da quel giorno, smise di nascondersi tra le alghe. Sapeva che la paura poteva tornare, ma ora aveva imparato a nuotare con il banco, sapendo che ogni sardina – anche lui – aveva il suo posto speciale.


Morale della storia: le nostre differenze ci rendono unici, e anche quando la paura ci trattiene, un passo alla volta possiamo scoprire il nostro posto nel mondo.


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