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Lorenzo e Lumina: il potere del controllo

  • Immagine del redattore: MammaFantasia
    MammaFantasia
  • 23 dic 2024
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 5 mar

Lorenzo e Lumina: il potere del controllo
Lorenzo e Lumina: il potere del controllo

C'era una volta un bambino di nome Lorenzo. Lorenzo era un bambino vivace, sempre in movimento, con tanti sogni e una mente curiosa che gli faceva sempre pensare a mille cose in un attimo. Gli piaceva correre, saltare e giocare con i suoi amici. Ma c'era una cosa che lo rendeva diverso dagli altri bambini della sua età: a volte, senza preavviso, Lorenzo aveva difficoltà a controllare la sua vescica durante il giorno, e questo lo faceva sentire un po' imbarazzato.


Lorenzo non riusciva a capire perché succedesse. Nei momenti più strani, mentre correva al parco o giocava a calcio, la sua vescica sembrava decidere di "fare i capricci" senza dirgli nulla. E Lorenzo si sentiva triste, come se fosse l'unico bambino al mondo ad avere questo problema. Non sapeva che c'era una ragione speciale per cui la sua vescica non riusciva a stare tranquilla.


Un giorno, dopo una lunga giornata di giochi, Lorenzo si trovò da solo nel suo giardino, pensieroso. Il cielo era azzurro, le nuvole si muovevano lentamente, e una leggera brezza accarezzava il suo viso. Lorenzo si sedette sull'erba, guardando le farfalle volare, e sospirò. “Perché succede sempre a me?” pensò tra sé e sé. “Perché non riesco mai a controllare la mia vescica quando gioco come gli altri bambini?”


In quel momento, una figura misteriosa apparve davanti a lui. Era una piccola fata dai capelli dorati e una tunica di lucente argento. “Ciao Lorenzo,” disse la fata con una voce dolce. “Mi chiamo Lumina, e sono qui per aiutarti a capire una cosa molto importante.”


Lorenzo la guardò, sorpreso. “Ma chi sei tu? E cosa puoi fare per me?”


Lumina sorrise e si avvicinò a Lorenzo. “So che ti senti un po’ diverso dagli altri bambini, e che a volte la tua vescica sembra non ascoltarti quando ne hai bisogno. Questo accade perché la tua mente è molto vivace e piena di idee, forse più di quanto tu possa seguire facilmente. Hai un modo speciale di pensare e sentire, che rende difficile concentrarsi su una cosa alla volta. La tua mente può essere così impegnata a correre da una cosa all’altra che, a volte, non ti accorgi che è il momento di fermarti e fare attenzione al tuo corpo.”


Lorenzo la guardò con occhi spalancati. “E cosa significa questo?”


Lumina annuì con comprensione. “Significa che, mentre la tua mente è sempre in movimento, il tuo corpo potrebbe impiegare un po’ più di tempo per dirti cosa fare. Ma non è una cosa negativa! Anzi, ti rende unico e speciale. E possiamo trovare insieme dei modi per aiutarti a fare pace tra la tua mente e il tuo corpo, in modo che possano lavorare meglio insieme.”


Lorenzo sentì una piccola speranza nascere dentro di lui. “Allora non è colpa mia? Non sono io a non riuscire a controllarmi?”


“No, Lorenzo,” rispose Lumina con un sorriso rassicurante. “Non è colpa tua. Ma possiamo lavorare insieme per aiutare la tua mente e il tuo corpo a collaborare meglio. Posso darti qualche consiglio magico che ti aiuterà.”


Lorenzo guardò Lumina con occhi pieni di curiosità. “Quali sono questi consigli magici?”


La fata fece un passo indietro e, con un movimento della mano, apparvero davanti a loro tre oggetti magici: un piccolo orologio colorato, una borsa di polvere di stelle e una tavoletta di legno incisa con parole misteriose.


“Il primo oggetto che ti regalo è questo orologio,” disse Lumina, indicando l'orologio. “Ogni volta che senti che la tua vescica è piena, prova a guardarlo e fermarti un momento. Questo ti aiuterà a ricordare che è il momento di fare attenzione alla tua vescica.”


Lorenzo prese l’orologio con le mani e sentì una calda sensazione di conforto. “Cosa c’è nella borsa di polvere di stelle?” chiese curiosamente.


“La polvere di stelle,” rispose Lumina, “è un piccolo trucco per aiutarti a rilassarti quando la tua mente è troppo attiva. Quando ti senti sopraffatto da mille pensieri e ti dimentichi di fermarti, puoi chiudere gli occhi e immaginare che questa polvere scenda su di te. Ti aiuterà a calmarti e a concentrarti su ciò che stai facendo.”


Lorenzo sorrise, pensando che quella polvere di stelle sarebbe stata utile per fermarsi a riflettere. “E la tavoletta di legno?” chiese.


Lumina si chinò e toccò delicatamente la tavoletta. “Questa tavoletta ti ricorderà che, anche se a volte la tua vescica fa capricci, non sei solo. I bambini come te sono speciali e pieni di energia. Ma con un po’ di calma e attenzione, riuscirai a migliorare. Ogni volta che ti senti frustrato o imbarazzato, guarda la tavoletta e ricorda che non devi mai arrenderti.”


Lorenzo guardò la tavoletta con gratitudine. “Grazie, Lumina. Mi sento meglio ora. Ma come faccio a ricordarmi di usare questi oggetti ogni volta?”


Lumina rise dolcemente. “Non preoccuparti, Lorenzo. La magia non finisce qui. Ogni volta che usi uno degli oggetti, li caricherai di un po’ della tua energia. E ogni volta che ne avrai bisogno, ti aiuteranno a ricordare quello che devi fare.”


Lorenzo annuì, sentendosi più forte e più sicuro. “Proverò a usare questi oggetti. Forse non risolverò tutto in un giorno, ma sono pronto a provarci.”


Lumina sorrise e scomparve tra le nuvole, lasciando Lorenzo con i suoi nuovi strumenti. Da quel giorno, Lorenzo iniziò a usare l’orologio, la polvere di stelle e la tavoletta ogni volta che si sentiva sopraffatto. Con il tempo, imparò a fermarsi più spesso, a concentrarsi sui suoi segnali e a capire meglio il suo corpo.


E anche se ogni tanto capitava ancora che la sua vescica non si comportasse come avrebbe voluto, Lorenzo non si sentiva più solo. Sapeva che la sua mente e il suo corpo avevano bisogno di tempo per imparare a lavorare insieme, ma che, passo dopo passo, sarebbe riuscito a superare ogni difficoltà.


E così, Lorenzo continuò a correre, saltare e giocare, sempre più consapevole del suo corpo e delle sue emozioni, diventando ogni giorno più forte e più felice.


Fine


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