Livia incontra il Cuoriluce David
- MammaFantasia
- 24 gen
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 5 mar

In un luogo nascosto agli occhi del mondo, tra montagne altissime coperte di nebbia argentata, si trovava la Valle del Cuore Luminoso, un luogo fuori dal tempo. Era un posto magico, dove il sole sembrava sorgere e tramontare nello stesso istante, dipingendo il cielo di sfumature dorate e violette. In questa valle vivevano i Cuoriluce, minuscoli esseri fatti di luce scintillante che danzava come il fuoco di una candela.
I Cuoriluce non erano solo creature splendide da guardare; avevano una missione: proteggere il bene più prezioso dell’umanità, la Scintilla del Bambino Interiore. Questa scintilla era conservata in una gemma grande quanto un cuore umano, che pulsava di luce al centro della valle, come se respirasse. Ogni emozione autentica, ogni risata sincera, ogni atto di gentilezza e creatività che accadeva nel mondo era alimentato da quella gemma.
Tuttavia, non tutti gli umani comprendevano il valore della scintilla. Alcuni, accecati dalla loro stessa avidità o ignoranza, pensavano che fosse solo una pietra preziosa. Questi uomini, crescendo, dimenticavano il linguaggio dei sogni e della meraviglia, e spesso cercavano di rubare la gemma per i loro scopi. I Cuoriluce, per proteggerla, avevano piantato attorno ad essa un cerchio di alberi magici, le Sentinelle del Cuore. Questi alberi, con radici che cantavano melodie profonde e foglie che riflettevano i ricordi d’infanzia, permettevano l’accesso solo a chi portava ancora nel cuore una scintilla viva, anche se dimenticata.
Un giorno, una giovane viaggiatrice di nome Livia si ritrovò a vagare tra montagne sconosciute. Era partita da casa senza una meta precisa, spinta da una sensazione di vuoto che non riusciva a spiegare. Aveva tutto quello che, in teoria, avrebbe dovuto renderla felice: amici, lavoro, obiettivi. Eppure, c’era qualcosa che le mancava, qualcosa che sembrava essersi perso nel tempo.
Dopo ore di cammino, Livia si fermò su una collina rocciosa, quando un suono lieve e misterioso raggiunse le sue orecchie. Sembrava una melodia, un canto che non si udiva con le orecchie, ma si sentiva dentro al cuore. Senza sapere perché, si mise a seguire quel suono, come attratta da una forza invisibile.
Camminando tra la nebbia, Livia si imbatté in una figura piccola e luminosa: un Cuoriluce di nome David. Era alto quanto una mano, e il suo corpo brillava di una luce calda e tremolante.
“Chi sei?” chiese Livia, stupita e un po’ intimorita.
“Sono David,” rispose la creatura con un sorriso. “E tu sei qui perché hai dimenticato qualcosa di importante.”
Livia lo fissò, confusa. “Io? Non capisco… cosa avrei dimenticato?”
David si avvicinò e le toccò leggermente il polso, e in quel momento Livia sentì un calore che sembrava risvegliare qualcosa di profondo dentro di lei. “Seguimi,” disse il Cuoriluce. “Ti mostrerò la verità.”
Guidata da David, Livia attraversò la valle incantata. Ogni cosa era straordinaria: fiumi di acqua brillante che riflettevano ricordi dimenticati, prati coperti di fiori che si aprivano e chiudevano al ritmo del suo respiro, alberi le cui foglie raccontavano storie antiche.
“Questo posto… è vivo,” mormorò Livia, rapita dalla bellezza che la circondava.
“Lo è,” rispose David. “Ogni cosa qui esiste grazie alla Scintilla. È la fonte della creatività, della gioia e dell’amore nel mondo umano. Senza di essa, il mondo perderebbe i suoi colori.”
Infine, arrivarono al cerchio degli alberi magici. Al centro, pulsante come un cuore, c’era la gemma luminosa. La sua luce era talmente intensa che Livia sentì le lacrime rigarle il viso. Non era solo bella, era familiare, come se l’avesse già vista, da qualche parte nel passato.
“Cos’è questa luce?” chiese, con la voce tremante.
“È la Scintilla del Bambino Interiore,” spiegò David. “Ogni essere umano la porta dentro di sé, ma molti la dimenticano crescendo. La tua scintilla è ancora viva, ma nascosta.”
Livia chiuse gli occhi. Il calore della gemma sembrava avvolgerla come un abbraccio. In quel momento, ricordi della sua infanzia riaffiorarono: le risate sotto la pioggia, i disegni fatti con le dita sporche di colore, i sogni di diventare una scrittrice di storie. Una gioia pura, che non provava da anni, le riempì il cuore.
Quando Livia riaprì gli occhi, la gemma brillava ancora di più. David sorrise. “Hai ritrovato la tua scintilla, ma ora il tuo viaggio non finisce qui.”
“Cosa intendi?” chiese Livia, confusa.
“Non tutti possono arrivare qui,” spiegò David. “Non puoi riportare gli altri in questa valle, ma puoi portare un po’ della sua luce con te. Accendi una scintilla nel cuore delle persone che incontri, e forse, un giorno, ritroveranno il cammino da soli.”
David le consegnò una piccola fiammella, calda e dorata, che Livia sentì scorrere dentro di sé. Era leggera come il vento, ma portava con sé una forza immensa.
Quando lasciò la valle, Livia si sentiva diversa: il vuoto che l’aveva accompagnata per tanto tempo era scomparso. Sapeva, però, che il mondo che la aspettava era ancora pieno di cuori chiusi e scintille dimenticate.
Ma ora, aveva una missione.
E così, il viaggio di Livia continuò, in un mondo che aveva disperatamente bisogno di riscoprire il proprio cuore luminoso.
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