C’era una volta, in un piccolo villaggio circondato da colline dorate, un bambino di nome Filippo. Filippo aveva un amico speciale, Ombra, che lo seguiva ovunque. Ombra non era un bambino vero: era il suo amico immaginario. Era alto quanto lui, con un cappello a punta e un sorriso che sembrava risplendere anche nei giorni più grigi.
Ombra e Filippo facevano tutto insieme: scalavano montagne immaginarie, combattevano draghi di carta e inventavano storie incredibili. Quando Filippo si sentiva triste o solo, Ombra era sempre lì a rincuorarlo.
Un giorno, mentre Filippo stava preparando il suo zaino per andare a scuola, Ombra gli disse qualcosa di sorprendente:
"Filippo, è quasi tempo che io vada."
Filippo si fermò, stringendo una matita colorata. "Andare? Dove?"
Ombra sorrise con dolcezza. "Non posso restare per sempre. Hai imparato tanto, ed è ora che tu scopra nuovi amici, reali come te."
Filippo non capiva. "Ma io non voglio che tu vada via! Chi giocherà con me quando mi sentirò solo?"
Ombra si chinò e gli disse: "Ricordi quando abbiamo costruito la fortezza di cuscini? Non credevi di riuscirci, ma con un po’ di coraggio e immaginazione l’hai fatta diventare la più bella del mondo. Dentro di te c’è tutto ciò di cui hai bisogno: coraggio, fantasia e amore. Io sarò sempre una parte di te."
Quella sera, Filippo non riusciva a dormire. Il pensiero di perdere Ombra lo faceva sentire vuoto. All’improvviso ebbe un’idea: prese un quaderno e iniziò a disegnare. Disegnò Ombra, con il cappello a punta e quel sorriso luminoso. Poi scrisse sotto il disegno: "La prima avventura di Ombra e Filippo."
Ogni giorno Filippo aggiungeva una nuova storia. Scriveva delle loro battaglie contro i draghi, delle foreste incantate che avevano esplorato, e anche di quando Ombra gli aveva insegnato a non aver paura del buio. Il quaderno si riempiva di ricordi, e Filippo si sentiva come se Ombra fosse ancora lì, ma in un modo diverso.
Un giorno, mentre leggeva una delle storie a sua mamma, Filippo capì qualcosa di importante: Ombra non se n’era davvero andato. Viveva nei suoi ricordi e nelle avventure che avevano condiviso. E ora, grazie al suo quaderno, anche altri potevano conoscere quanto fosse speciale.
Filippo si fece un nuovo amico a scuola, un bambino timido di nome Tommaso. Gli mostrò il quaderno e insieme iniziarono a inventare nuove storie. Anche se Ombra non era più visibile, la sua presenza si sentiva ancora forte nei momenti di coraggio e fantasia che Filippo condivideva con i suoi nuovi amici.
Morale della storia: Ombra insegna a Filippo che la forza e la creatività che pensava provenissero dal suo amico immaginario erano in realtà già dentro di lui. Tramite il quaderno, Filippo scopre come trasformare la perdita in un’opportunità per mantenere vivo il legame e creare nuovi rapporti.
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