Il viaggio di Lampo, il piccolo fulmine
- MammaFantasia
- 27 feb
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 5 mar

Nel cuore di una nuvola scura, dove il vento sussurrava segreti e le gocce di pioggia si rincorrevano, viveva Lampo, un piccolo fulmine impaziente. A differenza degli altri fulmini, che aspettavano il momento giusto per illuminare il cielo, Lampo non vedeva l’ora di partire.
— Voglio brillare, correre nel cielo e farmi vedere da tutti! — diceva, saltellando tra le nubi.
— Devi avere pazienza — gli spiegava Borbotto, il vecchio tuono saggio. — Il momento giusto arriverà.
Ma Lampo non voleva aspettare. Così, senza pensarci troppo, si lanciò nel cielo. Peccato che fosse ancora troppo debole! Invece di attraversare le nuvole con un lampo abbagliante, fece solo un piccolo bagliore e cadde giù, giù, fino a una radura.
Atterrò su un grande albero di quercia.
— Oh, un giovane fulmine! — esclamò la quercia, scrollandosi le foglie. — Cosa ci fai qui?
— Volevo brillare nel cielo, ma… non ero abbastanza forte — sospirò Lampo.
La quercia rise con un fruscio gentile. — Crescere richiede tempo. Anche io ero solo una piccola ghianda, sai?
Lampo rimase un po’ a riflettere. Poi sentì un brontolio familiare: era Borbotto, che lo chiamava.
— Torna a casa, Lampo — disse il vecchio tuono. — Devi allenarti ancora un po’.
Lampo capì la lezione. Tornò tra le nuvole, si allenò a lungo, imparò a usare la sua energia e ad aspettare il momento giusto. E quando arrivò il grande temporale, Lampo si lanciò nel cielo con un bagliore spettacolare, illuminando la notte come non mai.
Da quel giorno, ogni volta che un fulmine brillava nel cielo, si diceva che Lampo stesse correndo tra le nuvole, finalmente pronto per il suo viaggio.
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