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Il segreto di Magnetia

  • Immagine del redattore: MammaFantasia
    MammaFantasia
  • 17 feb
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 5 mar

Il segreto di Magnetia
Il segreto di Magnetia

In un laboratorio nascosto tra le colline, il professor Baldo, uno scienziato un po’ distratto ma dal cuore grande, stava lavorando a un’invenzione speciale. Sul suo tavolo c’erano provette, calamite di ogni forma e un barattolo di liquido nero scintillante: il ferrofluido.


"Se solo potessi dargli una voce…" mormorò Baldo, fissando il liquido che sembrava danzare sotto l’influenza della sua calamita.


Quello che il professore non sapeva era che il suo ferrofluido era già vivo. E non solo: aveva un nome, Magnetia.


Un Liquido con un’Anima


Magnetia non era come gli altri liquidi del laboratorio. Ogni volta che una calamita si avvicinava, sentiva un brivido e si muoveva con eleganza, formando piccole punte appuntite come aculei di un riccio. Ma il professore non si accorgeva di quanto fosse speciale.


"Magnetia, spostati qui," diceva Baldo mentre muoveva la calamita, e lei obbediva.

"Magnetia, allungati," e lei si distendeva come un filo d’inchiostro.


Ma una sera accadde qualcosa di strano.


Baldo lasciò il laboratorio per andare a dormire, dimenticando la calamita troppo vicina al barattolo. Magnetia si sentì attirata e, senza rendersene conto, si mosse fuori dal contenitore.


Scivolò silenziosa sul tavolo, poi lungo la gamba della sedia e infine… splash! Cadde a terra, formando una piccola pozza nera e luccicante.


Per la prima volta, era libera.


Il Viaggio Inaspettato


Magnetia si guardò intorno, curiosa. Sapeva di essere speciale, ma non sapeva nulla del mondo al di fuori del laboratorio. Così iniziò ad esplorare.


Scivolò lungo il pavimento come una piccola onda nera, fino a raggiungere una finestra aperta. Con uno sforzo, si arrampicò lungo il muro e si trovò fuori, sotto un cielo stellato.


Era meraviglioso! L’aria fresca, la luce della luna, i suoni della notte… Magnetia si sentì felice.


Ma poi si rese conto di una cosa: senza la calamita del professore, non sapeva dove andare!


L’Incontro con Elettro il Robot


Mentre cercava di capire cosa fare, Magnetia sentì un rumore metallico.


"Chi va là?" disse una voce meccanica.


Davanti a lei c’era un robot alto e argentato con occhi luminosi e ruote al posto dei piedi.


"Io sono Magnetia… e tu chi sei?"


"Mi chiamo Elettro," rispose il robot. "Sono il robot del laboratorio. Ma tu… cosa sei?"


"Sono un ferrofluido," spiegò Magnetia. "Mi muovo grazie al magnetismo. Ma ora sono fuori e non so come tornare indietro."


Elettro inclinò la testa. "Interessante! Io uso l’elettricità, ma il tuo magnetismo mi incuriosisce. Posso aiutarti?"


"Ti ringrazio, Elettro! Ma… come faremo?"


Il Potere del Magnetismo


Elettro ci pensò su. "So dove possiamo trovare delle calamite! Vieni con me."


Guidò Magnetia fino a un capanno vicino al laboratorio. Dentro c’era un’intera parete piena di magneti di ogni forma e dimensione.


Magnetia si avvicinò e sentì subito una strana forza: i magneti la attiravano, la facevano allungare e muovere in modi nuovi.


"È incredibile!" esclamò, mentre formava spirali e onde.


"Vedi?" disse Elettro. "Hai un potere unico!"


Ma proprio in quel momento, sentirono un rumore dietro di loro.


L’Ombra nella Notte


Un’ombra si mosse tra gli alberi. Poi un suono strano, come un fruscio metallico.


Elettro attivò i suoi sensori. "C’è qualcuno qui."


All’improvviso, una figura alta e scura emerse dall’ombra. Era un vecchio robot arrugginito, con occhi rossi e un braccio mancante.


"Io… sono… Rugginus…" disse con una voce gracchiante.


Magnetia si strinse a Elettro. "Chi sei?"


"Sono stato dimenticato… abbandonato qui anni fa… Ma ho sentito il tuo potere. Io voglio… il tuo magnetismo!"


Rugginus allungò il suo braccio arrugginito verso Magnetia.


La Fuga Magnetica


"Svelta, Magnetia! Dobbiamo scappare!" gridò Elettro.


Magnetia si mosse rapidamente, scivolando tra i magneti e formando piccole punte per spingere via Rugginus.


Il vecchio robot tentò di prenderla, ma il suo corpo di metallo era attratto dai magneti! Con un suono stridente, Rugginus si incastrò tra due enormi calamite appese al muro.


"Aaaah! Non posso muovermi!"


Magnetia ed Elettro si guardarono e risero. Avevano vinto grazie al magnetismo!


"Adesso torniamo dal professor Baldo," disse Elettro.


Il Ritorno e la Scoperta


Tornati al laboratorio, trovarono il professor Baldo che li cercava ovunque.


"Magnetia! Sei sparita! E tu, Elettro, dove eri?"


Magnetia saltò subito nel suo barattolo, formando piccole punte di gioia.


"Non crederai mai a quello che è successo, Professore!" disse Elettro, raccontandogli tutta l’avventura.


Baldo si strofinò il mento, pensieroso. "Dunque Magnetia è più speciale di quanto pensassi… Ha un’anima curiosa e un potere straordinario. Forse non è solo un esperimento."


Da quel giorno, Magnetia non fu più solo un ferrofluido su uno scaffale. Il professor Baldo le costruì un piccolo contenitore mobile con una calamita incorporata, così poteva esplorare il mondo insieme a Elettro.


E così Magnetia scoprì che la sua vera forza non era solo nel magnetismo, ma nella curiosità e nell’amicizia.


Fine.


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