I colori invisibili di Hilma
- MammaFantasia
- 7 mag
- Tempo di lettura: 2 min

C’era una volta, in un piccolo paese tra i boschi e i laghi della Svezia, una bambina di nome Hilma. Aveva occhi curiosi e un quaderno sempre sotto braccio, pieno di disegni strani: cerchi, spirali, triangoli e colori che sembravano venire da un sogno.
Hilma non disegnava case o alberi come gli altri bambini. A lei piaceva immaginare il mondo invisibile: quello che non si può toccare, ma si può sentire con il cuore.
“Guarda, mamma! Questo è il suono del vento trasformato in forme!”
“E questo è il pensiero di un gatto che sogna!” diceva, mostrando le sue creazioni.
Quando crebbe, Hilma andò a studiare in una grande scuola d’arte. Lì imparò a disegnare ritratti e paesaggi, ma appena tornava a casa, prendeva pennelli e colori e si lasciava guidare da una strana magia che le faceva muovere la mano da sola.
Hilma non era sola in questa avventura: insieme ad altre quattro amiche, formò un gruppo segreto chiamato Le Cinque. Ogni settimana si riunivano in una stanza silenziosa, chiudevano gli occhi e lasciavano che le idee arrivassero come farfalle colorate.
Un giorno, una voce immaginaria le sussurrò: “Hilma, dipingi per il futuro.”
Così lei iniziò a creare quadri pieni di forme nuove, colori brillanti e significati profondi.
Li custodì in grandi casse di legno e disse: “Questi non devono essere visti finché il mondo non sarà pronto.”
Passarono tanti anni. Le casse restarono chiuse, dimenticate in un vecchio seminterrato. Fino a quando, in un’estate calda, un contadino le trovò e…
Sorpresa! Più di mille dipinti che sembravano arrivare da un altro pianeta!
Oggi, i bambini di tutto il mondo guardano le opere di Hilma e sorridono.
Non perché capiscono tutto, ma perché sentono qualcosa di speciale:
che l’arte è una porta magica verso tutto ciò che non si vede… ma esiste davvero.
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